Istrumpa, quando la Lotta vuol dire storia e cultura. (di Matteo Pellicone)
E’ con vero piacere che aderisco all’invito di presentare la Lotta Sarda. La FIJLKAM, la Federazione che ho l’onore di presiedere, e la FILA (Federazione Internazionale delle lotte associate) di cui sono Vice Presidente guardano con il massimo interesse a queste forme di lotta che costituiscono testimonianza della Cultura e delle Tradizioni di un Popolo.
La Federazione Internazionale, rispettando i suoi fini istituzionali, tiene in gran conto quelle che in definitiva sono le sue “radici” ed ha costituito un Comitato Mondiale delle Lotte Tradizionali (presieduto da Gintautas Vileita) che, in un recente Forum tenuto nella città lituana di Palanga, ha anche approvato la fondazione di una sua specifica Accademia, finalizzata allo studio, al recupero ed al rilancio di lotte che sono il patrimonio culturale di moltissimi Paesi, dislocati in tutti i Continenti.
Fra queste lotte storiche occupano uno spazio di notevole importanze quelle che fanno capo alla Federazione Lotte Celtiche, a cui appartiene anche “s’Istrumpa”.
Come viene ben evidenziato dall’autore Gabriele Rubiu in questo suo agile e prezioso lavoro si tratta di una antichissima attività ludico-sportiva che era diffusa in tutta l’isola di Sardegna, conosciuta anche come “acchintada” o “Strumpa”, con quest’ultimo termine ottenuto per aferesi dal più corretto Istrumpa, derivato dal verbo Istrumpare (o anche istrampare), che significa “ gettare a terra, squilibrare”.
E’ interessante ricordare, come hanno certificato gli studiosi dello sport nell’antichità, che “gli unici avvenimenti atletici che interessavano i nostri progenitori erano i combattimenti, la lotta, il pugilato”.
E forse è ancora più importante notare come nei Giochi dell’Ellade non si tenesse conto, nelle varie gare, di ciò che fosse il tempo e la misura.
Si trattava di una civiltà che, pur avendo prodotto menti matematiche eccezionali come quelle di Pitagora, di Archimede, di Euclide, non era schiava del bisogno di quantificare e riconosceva solo il merito del vincitore e come tale lo incoronava, ignorando del tutto coloro che si classificavano dal secondo posto in giù. Il realtà la vittoria sportiva, soprattutto nella Lotta che oppone uomo contro uomo, costituisce un tesoro non più cancellabile , che è ricordato e tramandato; un patrimonio personale di chi lo ha conseguito ma che si estende a tutta la sua Comunità.
Il successo diventa proprietà del “gruppo” e dai suoi componenti viene goduto, tramandato, imitato; arricchisce la vita di tutti, creando legami sociali.
Il che costituisce Cultura. Quando una tradizione perde questi valori, muore qualcosa di molto importante.
Senza voler ricorrere a paragoni, che potrebbero apparire forzati se non addirittura irriverenti, mi piace ricordare che i Giochi Olimpici dell’era moderna furono rifondati dal Barone Pierre Fredì de Coubertin nel tentativo di ristabilire e recuperare lo spirito di Atene, di Olimpia, di Corinto. E similmente ogni operazione di ritorno alle origini, a quello che facevano i nostri padri e i padri dei nostri padri, è benemerita operazione culturale e sociale.
Si riallacciano e si ricostruiscono orgogli di intere comunità: è noto che alcune delle Lotte ricordate in questo volumetto, fra cui quelle senegalese e la spagnola “leonesa”, mobilitano decine di migliaia di persone che amano immedesimarsi nella testimonianza attuale di millenarie tradizioni.
Per questo motivo la nostra Federazione seguì con vivo interesse la “rinascita” de “s’Istrumpa” , riconoscendone ufficialmente i valori dopo che ebbi modo di constatare ad Ollolai il meritevole lavoro svolto da Piero Frau e di verificare i pregevoli contenuti tecnici ed organizzativi delle manifestazioni indette nella antica capitale della Barbagia, che al suo sport ha anche dedicato un monumento, ovviamente in granito.
Abbiamo anche saputo che la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Cagliari ha organizzato degli Stages sulla lotta sarda, affidati alla didattica del Professor Piero Frau.
Il ritorno de s’Istrumpa (o “Strumpa” come altri scrivono e pronunciano) in varie località della Sardegna, fra cui si distingue per fervore Villagrande Strisaili, non può che gratificarci, soprattutto se si concretizza in contributi culturali come questa pubblicazione che ho letto con vero interesse.
MATTEO PELLICONE
Presidente della FIJLKAM (Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate, Arti Marziali)
Vice Presidente della FILA (Federazione Internazionale delle Lotte Associate)
Istrumpa, when wrestling means hystory and culture. (di Matteo Pellicone)
I’m delighted to comply with the invitation to present the Sardinian wrestling.
Both the sport federations FIJLKAM and FILA (International Federation of Associate Wrestling Styles) look with interest to this kind if disciplines which give evidence of culture and tradition of a nation.
The International federation, according with its institutional aim, greatly reckon with ancient wrestling styles, which can be regarded as its own roots and it has formed a traditional wrestling world committee (chaired by
Gintautas Vileita). During a forum recently held in Palanga (Lithuania), the committee approved the foundation of a specific academy, devoted to the study, the recovery and the revival of all those traditional wrestling that represent a cultural heritage for a number of countries all over the world.
Between the historic wrestling, a special importance should be given to the celtic wrestling type and in particular to “s’Istrumpa”. As the author Gabriele Rubiu properly emphasized in this valuable book, “s’Istrumpa” is a very ancient recreational and sporting activity, spread all over the Sardinian Island, known also with the name of “acchintada” or “Strumpa”. The name come from the verb Istrumpare (or istrampare as well), which means “to throw down”, “to derange”.
It is worthy to mention, as reported by experts of ancient sports, that “the only athletic event our forefathers were interested in were combats, wrestling and boxing”. Moreover, in the Ellas games, during a competition what did really matter was the best athlete, therefore people was interested in identifying the winner and not a ranking with first, second and so on. The country of Pythagoras, Archimedes, Euclid, was not slave to the need of quantifying: having a win over someone assumed the value of an ultimate treasure, a personal
patrimony to extent to the whole community, an event to remember and to hand down. Thus, a cultural heritage.
In light of this, it appears to be crucial to keep a radition and its values. Getting back to one’s root enerally entails the possibility of rebuild the pride of a community: as it is well known, some of the wrestling mentioned in this book (e.g. the one in Senegal or the spanish “leonesa”) mobilize tens of thousands of peoples who love to be a part of a thousand-year tradition.
For these reasons, our federation followed with great interest the “revival” of “s’Istrumpa” , appreciating the
valuable work done by Piero Frau in Ollolai, a village in the heart of Barbagia, were different events were carefully organized and a monument made with granite was entitled to the discipline. Piero Frau has been also asked to teach during specific stages devoted to the Sardinian wrestling held at the University of Cagliary, faculty of Physical Education.
The return of s’Istrumpa in different places of Sardinia, and in particular in Villagrande Strisaili, where the discipline is hyghly enjoyed, deeply fulfill us, expecially if it leads to cultural contributions such as this publication, that I read with keen interest.
MATTEO PELLICONE
Chair of FIJLKAM (Italian Federation of Judo, Wrestling, Karate, Martial Arts)
Vice Chair of FILA (Internazional Federation of Associated Wrestling Styles)